Nel corso degli anni ’60, a Cenaia esisteva la “Società Sport e Cultura Cenaia”, con sede in Piazza Don Minzoni, attuale sede della Caserma dei Carabinieri, presso il Circolo ENAS. Quest’ultimo era dotato di una biblioteca ricca, i cui libri erano forniti direttamente dalla Olivetti di Ivrea, grazie all’intercessione di un conterraneo in contatto con l’azienda per ragioni professionali. Quindi, l’attività non riguardava solo lo sport, ma anche la cultura.

A quel tempo, lo sport che dominava l’interesse e la passione degli abitanti di Cenaia era il ciclismo, grazie anche alla presenza di figure di rilievo a livello regionale e agli eccellenti risultati ottenuti dagli atleti locali.

Nella primavera del 1969, durante una delle solite serate al Bar Geri, un gruppo di giovani sportivi di Cenaia decise di tentare di creare una squadra di calcio, in risposta alla grande passione dimostrata da molti ragazzi del paese che approfittavano di ogni opportunità per organizzare partite improvvisate in piazza e in altri spazi disponibili.

Pasquale Coppola, Renzo Fagiolini, Carlo Macchi, Luigi Favilli (presidente della società sportiva esistente), Natalino Gronchi, Roberto Arrighini, Ferrero Manna e altri decisero quindi di creare una sezione dedicata al calcio all’interno della “Società Sport e Cultura Cenaia”.

Tuttavia, mancava un elemento fondamentale per iniziare: un campo da calcio con le relative strutture. In realtà, in passato esisteva già un campo da calcio a Cenaia, su un terreno privato vicino al cimitero, messo a disposizione da un privato. Tuttavia, in occasione di un derby con Collesalvetti, si verificò una violenta rissa tra gli spettatori che coinvolse anche le squadre in campo. Pochi giorni dopo, alla notizia dell’incidente, il proprietario rimosse le porte e arò il terreno per uso agricolo.

La possibile area dove costruire la nuova struttura fu individuata, rimaneva da contattare il proprietario, il Dottor Vittorio Pennati, residente a Pisa ma originario di Cenaia, che una volta alla settimana tornava al paese per cenare alla Locanda Gori.

Grazie all’intercessione di Carlo Zavagno, amico del Dottor Pennati e collega vivaista, fu organizzato l’incontro decisivo e il Dottor Pennati si mostrò molto disponibile nei confronti del suo paese natale, cedendo circa un ettaro di terreno al Comune, a condizione che fosse realizzato un campo da calcio.

Una volta completate le procedure burocratiche, iniziarono i lavori. Sul terreno era presente un vigneto che, grazie all’aiuto di molti volontari e ai mezzi e operai forniti dalla Tenuta Torre a Cenaia (grazie all’intervento di Raffaello Zagli, Amministratore della Tenuta che si adoperò anche per trovare gli sponsor necessari), in pochi fine settimana fu liberato e preparato. Gli spogliatoi furono costruiti nei fine settimana da Natalino Gronchi, Ferrero Manna e Giordano Giacomelli, gli impianti idraulici furono realizzati da Carlo Romboli e Giorgio Salvini, e successivamente fu installata la recinzione grazie all’entusiasmo di molti volontari.

Fu quindi costituito un nuovo Consiglio Societario che coinvolgesse anche gli sportivi appassionati di calcio, oltre a quelli di ciclismo. Luigi Favilli fu eletto Presidente, in quanto già Presidente della sezione Ciclismo, mentre Pasquale Coppola assunse il ruolo di Segretario ed Economo.

Bruno Romboli e Claudio Meazzini furono designati responsabili del campo e delle strutture, Renzo Fagiolini fu scelto come Allenatore e fu fatta l’iscrizione alla FIGC per partecipare al campionato di Terza Categoria. Fu raccolta la somma di 120.000 £ grazie al contributo volontario di molti abitanti del paese. Al momento dell’iscrizione, la sede regionale della FIGC fornì ai dirigenti 4 palloni e le reti delle porte. Naturalmente, la squadra fu composta interamente da ragazzi del paese.

La società, fino agli anni ’80, è sempre stata sostenuta da alcuni sponsor, ma soprattutto dal contributo volontario di molti abitanti del paese, e in particolare dai consiglieri che si autotassavano per far fronte alle spese necessarie.

È importante ricordare la figura di Paolo Gradi, imprenditore del settore del mobile e grande appassionato di sport, che ha contribuito fino agli inizi del 2000 a garantire le spese necessarie per la gestione della società, permettendo di gettare le basi per una squadra con ambizioni più alte, e il passaggio graduale alle categorie superiori, grazie anche al sostegno degli altri consiglieri che continuavano ad autotassarsi per far fronte ai costi di gestione.

Un cambiamento radicale si verificò nel 2003, quando fu creata una nuova struttura societaria con il Presidente Fabio Tiberi, sostituito nel 2005 da Daniele Baroncini, che ancora oggi, in qualità di patron, contribuisce in modo significativo a mantenere la società solida ed efficiente.

Nel 2012/13, la squadra vinse il campionato di Promozione e avanzò in Eccellenza. Categoria dalla quale non è mai retrocessa per 10 anni consecutivi, fino alla storica vittoria del campionato precedente con la promozione in Serie D.